Uno dei maggiori pericoli nel fare impresa è il rischio dell’AUTOREFERENZIALITÀ, ossia essere convinti dell’assoluta bontà del proprio prodotto e che questo basti a decretarne il successo.

Se vivessimo in una bolla probabilmente questo potrebbe anche verificarsi, ma le imprese operano all’interno di un MERCATO e qui le cose non vanno sempre come vorremmo! Nel mercato, o se preferite, nell’AMBIENTE ESTERNO al di fuori della nostra bolla opera una CONCORRENZA agguerrita, il cui prodotto pur se tecnicamente inferiore può avere SERVIZI ACCESSORI che ne amplificano il valore agli occhi degli acquirenti. Rimane il grande problema dell’accesso ai CANALI DISTRIBUTIVI: pensate a quanti produttori di buon vino ci sono in Italia…

Per sopravvivere e “vendere” nell’ambiente esterno occorre, poi, fare i conti con i FORNITORI DI MATERIE PRIME, con la FORZA LAVORO, il CLIMA FINANZIARIO (senza pensare subito agli investimenti speculativi, basta riflettere su quanto può aumentare il costo del denaro in funzione di cose come lo spread o un nuovo regolamento europeo che impone nuovi standard di solidità agli istituti di credito), per arrivare, infine, alle LEGGI che regolano uno Stato o un determinato settore (riflettiamo su costo che ha prodotto l’introduzione della GDPR , solo per fare un esempio).

Tutto questo ci porta a riflettere sul fatto che un buon prodotto è sicuramente un imprescindibile punto di partenza, che può diventare un clamoroso insuccesso se l’impresa non si attrezza sul piano delle competenze e dell’organizzazione per far fronte alle minacce ed opportunità che vengono dall’ambiente esterno.

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