Come evolve il turismo nella fascia d’eta over 60? Quale interesse può rappresentare questa fascia d’età per gli operatori del settore in un periodo in cui in Italia la disoccupazione giovanile supera il 40% e quindi riduce fortemente il reddito disponibile per spese nel comparto turistico?
Riportiamo di seguito alcuni dati tratti dall’analisi condotta dall’Osservatorio Europe Car in collaborazione con Doxa e che ben illustrano le tendenze turismo nella terza età, mettendo in evidenza fattori importanti su cui cui strutturare la propria offerta.

Il segmento degli over 60 resiste alla crisi e potrebbe essere una risorsa per l’industria turistica nazionale, a condizione, però, di fornire servizi e strutture adeguate alle sue particolari esigenze. Invito, quindi, a non appiattire le caratteristiche dell’offerta su segmenti indifferenziati e generici, quando non addirittura unici, perdendo l’opportunità di valorizzare, al contrario, le molteplici sfumature che il mercato offre.

Amano l’auto, anche a noleggio, fanno vacanze più frequenti e più lunghe, anche in bassa stagione, apprezzano cultura e montagna e sognano di viaggiare come a vent’anni, ma anche di avverare nuovi sogni. Fa vacanze più frequenti e più lunghe, guarda con grande interesse a città d’arte e appuntamenti culturali, pone molta attenzione a servizi specifici e personalizzati e non disdegna il lusso.
È questo l’identikit del turista senior, così come emerge dalla decima indagine dell’Osservatorio Europcar sulle vacanze degli italiani, che quest’anno analizza con Doxa gli stili di vacanza della popolazione d’età compresa tra i 60 e i 79 anni. Una fascia molto consistente se, dati Istat alla mano, si può ipotizzare che riguardi qualcosa come 12,5 milioni di italiani, ma anche molto differenziata: ci sono quelli ancora in attività, i pensionati con la minima (50%) e quanti (30%) possono contare su un reddito più alto e di conseguenza permettersi vacanze molto più articolate.
Non a caso il 20% degli intervistati per l’analisi Europe Car-Doxa prevede di concedersi una vacanza di lusso o di tenere comportamenti e ricevere trattamenti che associa al lusso, un dato decisamente superiore alla media nazionale che, pur differenziandosi molto per tipologia di turista, età e provenienza, di norma non va oltre il 10% del totale. È un turismo, quello senior, di cui oggi si comincia a delineare un quadro più preciso, fortemente correlato a una maggiore disponibilità di tempo, a una buona capacità di spesa e a una qualità della vita, anche per i progressi in campo medico, nettamente migliorata.

Un popolo in movimento che vale, secondo le stime più prudenti, almeno 19,5 mld di euro, 1,25 % di PIL, che diventano 35 mld di euro, 2,25% di PIL con l’indotto, e che dovrebbe spronare l’industria italiana delle vacanze a predisporre servizi adeguati a queste diverse esigenze. A cominciare dall’assistenza sanitaria in viaggio e a destinazione che, con un voto di 8,6 su 10, è considerata molto importante dagli intervistati, soprattutto da quella fascia tra i 70 e i 79 anni che, pur in un quadro clinico soddisfacente, deve però fare i conti con le patologie croniche dovute allo scorrere del tempo.
La grande esigenza di sicurezza si traduce anche nella richiesta di coperture assicurative globali (7,9 su 10) e trasporto organizzato (7,8 su 10). Ma i senior sono anche big spender, decisi a godersi le cose: il 9% pensa di fare una vacanza con servizi altamente personalizzati, il 7% di fare shopping di beni e servizi di alta qualità e il 4% pensa di andare in hotel molto costosi.


Fonte: Vacanze Senior 2014 from Doxa

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